Elezioni Usa 2024: Elon Musk ha donato 75 milioni di dollari per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump.
Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha donato circa 75 milioni di dollari per sostenere la campagna elettorale di Donald Trump, nel tentativo di aiutare l’ex presidente a riconquistare la Casa Bianca.
Secondo documenti recenti, come riportato da Today.it, ha effettuato diverse donazioni milionarie al super PAC “America PAC” nel terzo trimestre dell’anno.
Questo PAC ha già investito quasi 100 milioni di dollari per promuovere la candidatura del Tycoon, rendendo il magnate uno dei suoi maggiori donatori.
Il sostegno di Musk a Trump
Il rapporto tra Musk e Trump si è consolidato negli ultimi mesi, con il CEO di Tesla che ha deciso di investire una significativa quantità di risorse finanziarie per favorire il ritorno del Tycoon alla presidenza degli Stati Uniti.
La donazione di 75 milioni di dollari rappresenta uno degli investimenti più ingenti mai fatti da un singolo individuo a sostegno di una campagna presidenziale.
Inoltre Musk – come riportato dall’Ansa – sarà presente in una serie di incontri in Pennsylvania e ha dichiarato: “Se volete partecipare non c’è nulla da pagare. Dovete solo firmare la petizione che sostiene la libertà di parola e il diritto alle armi, oltre a votare in questa elezione“.
Cosa sono i super PAC?
I super PAC, come l’America Pac sostenuto da Musk, sono comitati di azione politica che raccolgono e spendono fondi per influenzare l’esito delle elezioni.
Creati a seguito di una decisione della Corte Suprema nel 2010, i super PAC hanno una caratteristica che li distingue dai tradizionali PAC.
Possono raccogliere e spendere somme illimitate di denaro, a patto che non coordinino direttamente con i candidati o i loro comitati.
Nel caso dei super PAC, i donatori principali spesso includono miliardari, grandi aziende e gruppi di interesse che cercano di influenzare il risultato elettorale su scala nazionale.
Tuttavia, la natura indipendente dei super PAC li rende strumenti controversi, poiché possono finanziare campagne estremamente polarizzanti, spesso con pubblicità negative volte a screditare gli avversari politici.